IBM Corporation ha depositato una richiesta di brevetto su un’idea con la quale spera di creare una nuova strada per lo sfruttamento delle proprietà intellettuali (IP). L’idea di IBM potrebbe migliorare la qualità dei brevetti depositati e ridurre i cosiddetti brevetti “business method“.
La richiesta, presentata all’U.S. Patent and Trademark Office nell’aprile scorso, copre quello che IBM definisce come “un sistema per ricavare utili da un insieme di valori, per esempio un portfolio di brevetti“.
Nello specifico, IBM - capace di ricavare oltre 1 miliardo di dollari all’anno dai diritti sui brevetti - descrive un nuovo processo per la licenza dei brevetti. Il sistema di compravendita elettronico permetterebbe di acquistare e vendere diritti mobili su asset di proprietà intellettuali di un’azienda, diventando non solo il beneficiario delle royalty, ma anche il difensore designato di tali proprietà davanti alla legge, per un periodo di tempo limitato. IBM paragona questo metodo a una “polizza assicurativa contro gli incendi“.
“La proposta di IBM sembra votata a fermare i cosiddetti ‘patent troll“, ha dichirato Alex Chartove, avvocato specializzato di Morrison & Foerster LLP.
Il termine “patent troll” indica quelle piccole aziende che acquistano brevetti per utilizzarli in cause contro altre aziende, con il solo scopo di trarne profitto. Secondo gli esperti per proteggersi dai patent troll è utile avere un portfolio di brevetti che funga da scudo.
Tralasciando altre sfaccettature e dettagli tecnici lontani dalla natura del nostro sito, apprezziamo l’idea di mettere un freno alle aziende “mangia-brevetti”, spesso il vero freno dell’innovazione. Ricordiamo che l’argomento è più che mai d’attualità, e da più parti è richiesta una riforma del sistema d’assegnazione e scambio dei brevetti.
di Manolo De Agostini - Tomshw.it