IBM presenta i nuovi sistemi basati sul processore Power7, studiati per gestire le applicazioni emergenti più impegnative, dalle reti elettriche intelligenti alla Business Analytics in tempo reale per i mercati finanziari.
I nuovi sistemi Power7 IBM, che dal 2004 hanno conquistato il 12 per cento di market share nel mercato Unix, sono in grado di gestire milioni di transazioni in tempo reale e di analizzare i volumi di dati associati, tipici delle applicazioni emergenti. Ogni processore integra 1,2 miliardi di transistor con una superficie complessiva pari a 567 millimetri quadrati. Il processore opera a una frequenza compresa tra 3 e 4,4 GHz.. I sistemi Power7 offrono buoni livelli di virtualizzazione – supportando fino a 1000 server virtuali o “partizioni” su un unico sistema – il quadruplo rispetto ai sistemi Power6, per ridurre i costi consolidando i sistemi e raggiungendo un livello di utilizzo medio del sistema fino al 90 percento, grazie al software di virtualizzazione IBM PowerVM. Tra le funzionalità più interessati c’è da segnalare quella denominata Active Memory Expansion, che si avvale della tecnologia di compressione della memoria per far sì che, alle applicazioni in esecuzione sul sistema, la quantità di memoria disponibile appaia di dimensioni maggiori, fino al doppio rispetto a quelle reali.
La tecnologia Active Memory Expansion regola dinamicamente la quantità di memoria compressa sulla base del fabbisogno di memoria di un carico di lavoro, comprimendo in modo trasparente i dati da collocare nella memoria ed espandendo così la capacità di memoria dei sistemi Power7. Un’altra tecnologia prevede “Thread Intelligenti”, che possono variare dinamicamente in base alla richiesta del carico di lavoro.