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13 ottobre 2011 Visualizzazioni: 570 Copertina, Focus, Hardware

HANNSpad: in prova il tablet low-cost con Android 2.2

Ormai non si fa altro che parlare di tablet. Al giorno d’oggi non esiste nessuna testata di informazione, telematica o cartacea, che riesca a resistere al fascino di queste interessanti tavolette multimediali. Il loro obiettivo è mandare in pensione i netbook. Ci riusciranno? Per capirlo abbiamo chiesto ad HANNspree di inviarci uno dei suoi tablet Android di punta, l’HANNspad (modello SN10T130).


Avvolto in una confezione del tutto compatta, il dispositivo è corredato da un cavo mini-USB per la connessione al computer ma non da uno mini-HDMI per la connessione alla TV o ad altri dispositivi multimediali. Sempre all’interno non potevano mancare il caricabatterie e il libretto delle istruzioni.

CARATTERISTICHE HARDWARE
Per quanto riguarda le caratteristiche hardware, l’HANNspad non ha nulla da invidiare a dispositivi di fascia ben più alta, come il Samsung Galaxy Tab o addirittura l’Apple iPad. Alla potente CPU ARM Cortex A9 dual-core da 1GHz (nVidia Tegra 2) si affiancano infatti ben 512MB di memoria DDR II a 667MHz, una memoria NAND Flash da 512MB e una iNAND da 16GB per l’archiviazione dei dati. Per quanto riguarda la connettività, pesa l’assenza del 3G – ma visto il prezzo del dispositivo non si poteva chiedere molto di più in fatto di caratteristiche hardware – ma in cambio troviamo il supporto alle WLAN 802.11 b/g/n e Bluetooth 2.1 con EDR.

Completano la dotazione un lettore di schede di memoria Micro SD/SDHC, porte di connessione mini-USB e HDMI e una batteria da 3650 mA in grado di assicurare un’autonomia in standby di circa 5 giorni. Per quanto riguarda il display, abbiamo a disposizione un touchscreen da 10.1 pollici con risoluzione di 1024×600 pixel che ben si adatta alla potenza di calcolo del processore mobile Nvidia Tegra 2 ma che purtroppo non è riuscito a soddisfarci a causa della sua natura riflettiva (difficoltà ad usare il display in condizioni di luce eccessiva e poca luminosità al buio).

ESTETICA
Paragonando l’HANNspad all’iPad, più che per le dimensioni (26 cm × 17.1 cm × 1.39 cm per l’HANNspad e 24.1 cm × 18.5 × 0.8 cm per l’Apple iPad) sorprende per il peso: 760 grammi per il device Android (quasi quanto un netbook) e appena 600 per quello Apple.

Dal punto di vista estetico, però, l’HANNspad non è niente male grazie ad una cornice classica nera lucida che avvolge il display e alle finiture cromate sui bordi che lo rendono senz’altro affascinante. Sulla parte posteriore troviamo invece una copertura di plastica rigida nera. In basso a sinistra, sul display, troviamo i tre led di stato: uno per l’accensione, uno per il Wi-Fi e l’altro per lo stato della batteria. In alto a destra, sempre sul display, sono posizionati i tasti funzione per Android (Home, Impostazioni, Back).

Sul lato sinistro del dispositivo, invece, troviamo le porte di connessione (USB/HDMI), il lettore di schede SDHC (capaci di espandere la capacità di archiviazione dati del dispositivo fino ad un massimo di 32GB), jack da 3,5mm per le cuffie e uno per la ricarica della batteria. Sulla parte alta troviamo i comodi tasti per la regolazione del volume e quello di accensione.

DOTAZIONE SOFTWARE
Pur essendo equipaggiato con Android 2.2, l’HANNspad non dispone dell’interfaccia e degli strumenti classici della piattaforma mobile di casa Google. Mancano infatti gli applicativi per la gestione dei contatti, delle e-mail, del calendario, etc che abbiamo imparato a conoscere sugli smartphone Android. Al loro posto troviamo un’interfaccia personalizzata chiamata Tap UI e l’App Center, una specie di Android Market con all’interno un numero veramente limitato di applicazioni.

L’interfaccia Tap UI, pur apprezzando i pregevoli sforzi degli sviluppatori che l’hanno resa agli occhi dell’utente finale senz’altro affascinante, è secondo il nostro parere ancora troppo poco matura per competere con quella degli altri device presenti sul mercato. Molto spesso, infatti, abbiamo dovuto riavviare o addirittura resettare (tramite l’apposito pulsante sulla parte posteriore del tablet) il dispositivo a causa di blocchi improvvisi e malfunzionamenti software. Siamo però certi che in futuro il produttore tedesco farà di tutto per migliorare le cose, anche tramite un eventuale aggiornamento ad Android 3.x.

In ogni caso le applicazioni pre-installate funzionano abbastanza bene: una suite per l’ufficio con tanto di editor di testo, foglio di calcolo e presentazioni, un calendario, una lista della spesa e delle attività, un client di posta elettronica, un lettore di feed RSS, un lettore di eBook, Adobe Reader e il browser con supporto ad Adobe Flash. Per concludere, anche il touch non è molto evoluto e molte volte è necessario premere più volte su un pulsante o una lettera della tastiera per ottenere il risultato desiderato.

In definitiva, l’HANNspad dal punto di vista hardware ci ha fatto veramente una bella impressione ma per quanto riguarda l’interfaccia, la dotazione software e la qualità del display, crediamo abbia ancora da fare un bel po’ di strada per diventare un’alternativa in grado di intimorire seriamente avversari come Galaxy Tab e iPad. Merita dunque un voto generale, e di incoraggiamento, di 6.5/10.

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  • http://nuovorisorgimentoitaliano.it Prof. Massimo Sconvolto

    Cito dall’articolo
    “Ormai non si fa altro che parlare di tablet. Al giorno d’oggi non esiste nessuna testata di informazione, telematica o cartacea, che riesca a resistere al fascino di queste interessanti tavolette multimediali. Il loro obiettivo è mandare in pensione i netbook. Ci riusciranno?”
    Riusciranno a sostituire un netbook nella maggior parte dei casi, per la maggior parte degli utenti che sono fruitori passivi di contenuti e forse è su questo che spingono i media.
    Non si riesce a imbavagliare internet per cui facciamone una televisione, rendiamo gli utenti da potenziali attori in polli in batteria che si limitano a sorbire contenuti preconfezionati senza nessuna spinta a dare il loro apporto.
    Per tutti quelli per cui internet è e rimane un mezzo attivo, per lo meno un netbook, anche se a mio avviso scomodo (io sono per un desktop con cui si lavora infinitamente meglio), sarà sempre indispensabile.

    • brunoliegibastonliegi

      @ prof, chi usa solo il tablet, non è una persona che avrebbe in ogni caso partecipato attivamente, anche se avesse avuto un desktop. Chi invece partecipa attivamente, utilizza il tablet quando gli è comodo e altri mezzi quando sono + comodi gli altri.
      Il tuo intervento pseudo-sociologico-ideologico pare mancare di adeguato approfondimento.

      • http://nuovorisorgimentoitaliano.it Prof. Massimo Sconvolto

        Quando hai già un desktop e, presumibilmente, un notebook o netbook un “pad” è solo un orpello inutile.
        Io personalmente ho il desktop su cui lavoro al 99,9% e un netbook che trovo comunque scomodo, per le vacanze.
        Il “pad” è solo una moda per amici di Francesco Amadori e non è mancanza di approfondimento ma purtroppo realtà.

  • Davide

    Stupefacente trovare persone pronte a giudicare un prodotto ma incapaci di capirne le potenzialità.
    Chi non è capace di vedere oltre il proprio orticello difficilmente è in grado di valutare.
    Si sta parlando di interfacce nuove, sicuramente immature, ma incredibilmente più evolute dei dispositivi a cui sembrate aggrappati come ancore della vostra salvezza.
    La comunicazione si evolve e cosi pure i mezzi per comunicare.
    I desktop sono già oggetti del passato, utili certamente, più potenti senz’altro ma terribilmente vincolanti alle postazioni in cui vengono relegati.
    il tablet è un altro passo, un altra evoluzione dell’interfaccia uomo-macchina, non certamente un vincolo alla comunicazione.
    Caro Prof.:quando il mondo si evolve, i dinosauri si estinguono.