In un articolo del celebre The New York Times è riassunta la conclusione (forse) di una vicenda che Google aveva tentato di tenere nascosta fino a pochi giorni fa. Il colosso dei motori di ricerca aveva individuato una caratteristica del nuovo Windows Vista che violerebbe il provvedimento antitrust del 2002.
I test effettuati da Google mostravano che il servizio di ricerca dei file presenti sull’hard disk, integrato in Vista, non poteva essere disattivato ed al suo posto non potevano essere utilizzati altri strumenti di ricerca come Google Desktop. In particolare questa considerazione scaturiva dal fatto che istallando un altro programma di ricerca, le prestazioni di quest’ultimo e del computer in generale calavano eccessivamente in quanto già il solo tool integrato con Vista utilizzava quasi tutte le risorse disponibili.
Con questi presupposti Google decise di sporgere denuncia nei confronti di Microsoft per comportamento anticoncorrenziale . La denuncia, inizialmente fatta pervenire alla Corte di Giustizia americana con la massima discrezione, ha trovato una Microsoft disposta al dialogo e che, dalle prime dichiarazioni, sembra voler accogliere il risentimento di Google.
Forse perché in passato Microsoft ha avuto altri problemi dello stesso genere, ma rimane il fatto che con una dichiarazione ufficiale l’azienda di Redmond si è già impegnata a modificare il tool di ricerca integrato in Vista per garantire la giusta collocazione di altri eventuali servizi di ricerca.
Tuttavia Microsoft non ha ancora rilasciato pubblicamente le correzioni sul sistema operativo, non sappiamo in quali effettivi cambiamenti si tradurrà questo atteggiamento relativamente accondiscendente.
di Alessandro Vinciarelli - Programmazione.it