Ogni sistema, aperto o chiuso che sia, ha i suoi punti di forza. Qual è quello della nuova distro mobile di casa Canonical? Parliamone assieme.
Il punto di forza di Firefox OS è l’utilizzo di Web Apps. Quello di Sailfish OS la compatibilità con le applicazioni native per Android. E quello di Ubuntu Touch? Una nuova concezione di interfaccia grafica. Un qualcosa mai visto fino ad oggi, anche se per certi versi ricorda un po’ le Tiles di Windows Phone (ma molto lontanamente!).
L’intero sistema ruota infatti attorno ai cosiddetti scope, letteralmente “ambitiâ€, divisi per categorie e che, fondamentalmente, aiutano l’utente a fruire più facilmente delle informazioni provenienti dal Web o presenti nel device. C’è uno scope dedicato alle ultime novità , quelle fresche fresce di giornata, come il meteo o i contatti con i quali ci sentiamo più frequentemente. Un altro scope che ci mostra cosa c’è di bello e interessante nei paraggi della nostra posizione attuale. Uno dedicato alle notizie, dal quale consultare gli ultimi articoli pubblicati da una serie di fonti già pre-impostate e altre aggiunte liberamente dall’utente (una sorta di feed reader). E poi ancora uno per la musica, un altro per le foto e così via.
Nonostante Ubuntu Touch soffra della stessa problematica di tutti gli altri OS neonati (ovvero la mancanza di un ecosistema di app in grado di competere con i big del settore), forse questa nuova concezione di usabilità potrebbe rivelarsi un grande vantaggio. Un qualcosa che, se particolarmente gradito dagli utenti, potrebbe fargli prendere subito piede. Che ne dite? Prima di poter rispondere definitivamente, però, è necessario attendere il rilascio dei primi ubuntufonini che ormai è davvero vicino.
Fonte: OMG! Ubuntu!