La possibilità di eseguire con poco impegno copie di backup dei propri dati non è certamente un’opzione soltanto per chi ha a disposizione strumenti come la Time Machine di Apple. Ad esempio, per la creazione di backup personali sotto Linux, è possibile partire dagli strumenti più semplici (ma non per questo meno efficaci, anzi) come rsync per sviluppare soluzioni di backup estremamente personalizzate e flessibili con poco o nessun hardware aggiuntivo, pur mantenendo un certo livello di affidabilità .
Tutto ciò richiede comunque una minima conoscenza pratica della CLI. Con il rilascio di Flyback, sembrerebbe invece che anche l’utenza desktop di Linux possa avere a disposizione strumenti utili alle proprie esigenze e operabili tramite GUI per la creazione in automatico di copie di salvataggio dei propri dati, anche se limitatamente all’immediatezza il paragone con la Time Machine sembra un po’ forzato.
Il tool in oggetto è scritto in Python, rilasciato sotto licenza GPL v2 e gestibile tramite un’interfaccia GTK+ estremamente pulita, sebbene alternativamente sia eseguibile anche da riga di comando. Nella sostanza, si tratta infatti di un front-end al già conosciuto rsnapshot, un valido strumento per la creazione di snapshot scritto in Perl. A sua volta, rsnapshot è basato sull’impiego di hard-link gestiti tramite rsync per il mantenimento di diverse copie incrementali dei dati salvati, con un’occupazione di spazio su disco davvero minima. Flyback vi aggiunge l’interfaccia grafica e la pianificazione, in modo da poter fruire di strumenti già esistenti, senza dover scomodare necessariamente la CLI.
Lo stesso procedimento è infatti grossomodo riproducibile seguendo quanto descritto in “Easy Automated Snapshot-Style Backups with Linux and Rsync” (o installando rsnapshot e pianificandone l’uso con cron), ma ciò che voglio sottolineare è la disponibilità di soluzioni adoperabili con facilità in contesti reali dall’utente desktop, che troverà senz’altro più immediato l’impiego di una GUI. Ovviamente vi sono alcuni inconvenienti: vengono sprecati alcuni KB per la creazione dell’albero delle directory per ogni snapshot effettuato (non essendo l’hard-linking delle cartelle possibile sotto Linux) e tutto l’albero delle directory è controllato ad ogni backup; tuttavia, dando maggior importanza alla fruibilità , si tratta di inconvenienti minori e Flyback è attualmente più usabile rispetto ad altri progetti simili (come TimeVault, che pure si dimostra interessante per l’impiego di inotify).
di Francesco di Salvo - Programmazione.it