Gli sviluppatori del progetto Fedora hanno deciso di offrire per la prima volta l’ambiente desktop alternativo MATE. Peccato solo che, almeno al momento, la sua installazione non va a buon fine. Scopriamone di più.
Finalmente ci siamo. Dopo mesi di agonia, dubbi sull’eventuale rilascio e preoccupazioni per la seppur remota possibile morte di un progetto eccoci qui a comunicare il rilascio della versione beta di Fedora 18, questa volta battezzata con il nome in codice Spherical Cow.
La distro continua ad affidarsi all’ambiente desktop GNOME ma, per la prima volta, viene aggiunta anche l’alternativa MATE: è evidente che anche in casa Red Hat (azienda che sponsorizza il progetto Fedora) l’evoluzione di GNOME non va poi così tanto a genio o perlomeno hanno ritenuto opportuno offrire qualcosa di alternativo al grande pubblico.
Il desktop MATE è disponibile per la prima volta in Fedora
Questo il comunicato stampa di Red Hat che aggiunge inoltre il link per il download della versione beta di Fedora 18. Una dichiarazione un po’ strana considerato che dai primi test, effettuati tramite macchina virtuale, non viene menzionata nella schermata di login la possibilità di passare da GNOME a MATE.
Sono presenti differenti programmi di installazione dedicati a KDE, XFCE, LXDE ma di MATE nessuna traccia. Seguendo i consigli degli sviluppatori Fedora, c’è chi ha provato a lanciare il comando:
yum install @mate-desktop
scoprendo una triste realtà. Pare mancare infatti una libreria che ancora non permette l’installazione dell’ambiente desktop, ovvero libmate-panel-applet-2.so.1()(64bit).
Ecco arrivare dunque il verdetto direttamente da Dan Mashal, sviluppatore del progetto Fedora:
Abbiamo testato la distro con MATE 1.4. Ma appena è stato rilasciata la versione 1.5 abbiamo ritenuto opportuno utilizzare questa versione. Ci sono alcune dipendenze danneggiate.
Questo almeno al momento del suo comunicato. Oggi, infatti, la correzione dell’errore sembra essere stata eseguita ma solo sulla netinstall di Fedora 18 (scaricabile da questo link): tuttavia, non disperiamo. Si tratta, infatti, ancora di una release beta e siamo sicuri che nella versione definitiva di Fedora 18 questa problematica verrà completamente risolta.
Fonte: Ars Technica