Desktop on Demand (DOD) è l’ultimo nato di una gamma di prodotti progettata per rendere accessibile il proprio desktop all’utente ovunque lui si trovi.
Simile a Uteo, DOD non si avvale di una connessione Web basata su protocollo VNC ma è un vero e proprio desktop remoto grazie al supporto NX. I vantaggi di questo tipo di protoccollo si evidenziano nel miglior utilizzo della banda larga a differenza del VNC e nella reattività nei tempi di risposta del desktop per una migliore visualizzazione dello stesso.
Il client (è disponibile per Linux, Windows e Mac OS X) non richiede alcuna installazione e consente la creazione di profili multipli per ambienti e sessioni differenti. DOD è basato su Gnome ed offre una serie di applicazioni atte a coprire le diverse necessità dell’utente come:
- Browser web (Firefox ed Epiphany)
- Email e calendaring (Evolution)
- IM (Pidgin)
- Word processing (OpenOffice e AbiWord)
- Editor Immagini (GIMP)
Inoltre DOD mette a disposizione un ottimo strumento per la condivisione dei dati, utilizzando un servizio integrato di file management Web-based e supporta il protocollo WebDav per montare/smontare il proprio Desktop su di un disco locale. Purtroppo alcuni problemi si sono riscontrati nella configurazione del sistema (il desktop remoto spesso limita l’utente in questo tipo di operazioni) e al momento ci si imbatte in alcuni problemi causati dall’utilizzo del tasto destro del mouse e al settaggio della tastiera.
DOD offre diversi piani di abbonamento (a crescere da 6 a 22 euro circa) nonché una versione gratuita di prova valida 28 giorni. La versione base mette a disposizione 5GB di spazio libero ma non include Firefox ed OpenOffice (più una serie di altre applicazioni). Insomma Desktop on Demand è sicuramente un’ottima soluzione per coloro che amano l’idea di avere un proprio desktop linux sempre a portata di mano; anche se l’uso di applicazioni, al momento datate, potrebbe precluderne parte del mercato.
di Diego Dagassolemi - TuxJournal.net