Nel lavoro di ogni giorno mi trovo a lavorare sia con Windows che con Linux. Entrambi possono essere considerati buoni sistemi operativi, ognuno con le proprie applicazioni e con il proprio sistema di gestione a finestre, ma ad ogni modo mi sento di essere più produttivo con un sistema Linux a causa di poche ma importanti differenze.
Quali sono le differenze? Sono ovviamente personali ed ognuno può condividere le proprie esperienze e sensazioni.
- Un utilissimo terminale, la Shell. Esso, comunque, potrebbe essere solamente utile agli sviluppatori o agli amministratori di sistema, ma io sono uno sviluppatore, mi piace il terminale che mette a disposizione ottime funzionalità di frequente come copia e incolla, tab per auto-completamento, e ridimensionamento dello stesso (resize).
- Tutto in una applicazione. Man, il potente “apt”. Trovare e scaricare un’applicazione per Windows richiede sempre del tempo. Io lo trovo particolarmente utile quando occorre costruire un nuovo sistema; occorre molto più tempo per costruire, mantenere aggiornato e aggiungere le applicazioni volute su un sistema Windows rispetto a molte distribuzioni Linux.
- Copia e incolla e la gestione del focus. Eseguire un copia e incolla con la semplice pressione del tasto centrale del mouse è molto più utile rispetto all’uso della stessa operazione su una URL in un nuovo tab. Inoltre X Window esegue lo scroll-wheel sulla finestra che possiede il focus in modo corretto (scolla la finestra esattamente sotto la posizione del cursore).
- Il rilascio di patch e di nuovo materiale è molto frequente e in tutti i momenti.
- Multi-desktop. Oggigiorno, usare un solo desktop è come lavorare sui banchi di scuola: è troppo piccolo per essere utile.
- Buoni strumenti free. Così come per emacs, oppure vim, mi rendo conto che sono degli strumenti vecchi, ma entrambi sono tutt’ora ottimi per editare del testo.
- No ai reboot. Raramente mi si presenta la necessità di dovere eseguire il reboot di un sistema Linux mentre applico una patch. Windows sta migliorando in questo ambito, ma sono ancora troppo frequenti.
- Formati e protocolli Open. La mia roba e la mia rete sono mie, chiuderle dietro costosi formati proprietari, a parer mio, non va per niente bene.
- Non occorre paranoia. Non mi piace la tassa sull’anti-malware: il costo, i cicli di CPU e la paura sprecata. Applicazioni firmate è il modo in cui Linux esegue le giuste cose; non devi avere paura nell’installare nuovi strumenti. Oltretutto le patch sono rilasciate frequentemente e la possibilità di creare danni è molto limitata.
- Il rispetto. Non dirmi cosa o come fare le cose, dammi la possibilità di poter fare delle scelte; non trattarmi come un criminale perché non lo sono.
di Giuseppe Lo Brutto - TuxJournal.net