A dirlo è John Hall che vede un futuro più roseo grazie a Steam e alle console basate su Linux. Ma gli utenti si abitueranno soldi dalle proprie tasche per acquistare un gioco? Scopriamone di più.
Qual è stata la più grande pecca che negli anni Linux si è portata dietro? La mancanza dei grandi giochi disponibili su Windows o Mac OS X. Fortunatamente, però, negli ultimi tempi qualcosa è cambiata, soprattutto grazie a Valve che con il suo client Steam ha portato anche sul sistema operativo del pinguino tutti i nomi che hanno fatto e fanno tutt’ora la storia del gaming.
A confermarlo è anche John Hall che imputa alla mancanza di giochi la diffusione non poi così eccessiva di Linux (lato desktop). Spesso, chi è appassionato di gaming ma al tempo stesso di Linux, decide di mettere su un sistema dual boot e avviare Windows esclusivamente per giocare con il titolo del momento. La colpa non è solo degli sviluppatori. Certo, questi ultimi potrebbero decidere di dare maggior attenzione a Linux, ma dopotutto loro fanno solo uno sporco lavoro: sviluppare giochi per le piattaforme più diffuse. E cos’è in grado di fare guadagnare loro maggior denaro? Windows o Linux?
Grazie a Steam, però, tutti questi ragionamenti non servono più. Inoltre, Valve ha portato con sé una vera e propria rivoluzione. Basti osservare le mille console Linux based che stanno prendendo sempre più piede per rendersene conto.
Ma fino a quando la gente non sarà disposta a pagare per poter usufruire di un gioco, non cambierà molto. La maggior parte degli utenti che credono in Linux, credono anche nel software libero. Il punto fondamentale dunque è: chi è disposto a pagare per scaricare un gioco compatibile con Linux? �? anche vero, però, che sempre più gente approda al sistema operativo del pinguino essenzialmente perché si tratta di un buon sistema, e non perché è gratuito. E voi, cosa ne pensata?
Fonte: Tech Radar