Queste le parole di Federico Mena-Quintero, sviluppatore e co-founder del progetto GNOME, che risponde a chi critica l’ambiente desktop. Scopriamone di più.
A distanza di circa un anno dal rilascio di GNOME 3, ci sembra essere arrivato il momento di accantonare tutte le critiche che riguardano la sua interfaccia. Il malcontento può sussistere infatti per qualche settimana. Poi, via via, tutto dovrebbe diminuire, a patto che tutto funzioni alla perfezione. GNOME Shell, come qualsiasi altro ambiente desktop, può piacere o non piacere. Semplice.
Purtroppo, ascoltando alcuni (o molti, a seconda dei punti di vista) seguaci del pinguino, pare non sia così. A confermarlo è anche uno sviluppatore GNOME che ha recentemente pubblicato sul suo blog personale una filippica dai toni un po’ troppo accessi contro i critici dell’ambiente desktop, nell’occasione soprannominati “giornalisti gialli”, oltre che pazzi.
Federico Mena-Quintero, è questo il nome dello sviluppatore, ha pubblicato solo i suoi pensieri: non si tratta dunque di una presa di posizione ufficiale da parte di GNOME. Ma, trattandosi di uno dei fondatori del progetto, la sua opinione non può non avere grosso peso all’interno della comunità Open Source.
Proprio a causa dei toni accesi utilizzati, non ci sembra il caso di citare molti dei commenti di Mena-Quintero ma possiamo comunque riassumere brevemente il suo post.
Stando a quanto affermato da Federico Mena-Quintero, GNOME ha affrontato delle critiche un po’ troppo eccessive da parte di due gruppi principali di persone, catalogate in pessimisti e “giornalisti gialli”. I primi fra i due, sono perlopiù utenti ostili che hanno fatto delle lamentele uno stile di vita, senza curarsi del lavoro (a volte disumano) svolto dagli sviluppatori. La seconda categoria, invece, è composta da giornalisti disinformati, molto più interessati a rivendicazioni sensazionali piuttosto che capire perché GNOME funziona nel modo in cui funziona.
Se Federico Mena-Quintero abbia ragione o meno, non lo sappiamo o perlomeno non ci interessa capirlo. Quello che ci sentiamo di dire è che se un gran numero di utenti ha pensato di passare ad ambienti desktop alternativi, un motivo ci sarà. Senza prendere infatti le difese dei cosiddetti “giornalisti gialli”, non possiamo pensare che un gran numero di utenti Linux si esclusivamente pessimista e non ringrazi quasi quotidianamente gli sviluppatori che si fanno in quattro per donare qualcosa di utile all’intera comunità.
Quel che è certo, è che quasi sicuramente, il post di Mena-Quintero rilancerà l’ormai storico dibattito sul futuro di GNOME Shell.
Fonte: The Var Guy