A quanto pare la nuova licenza rilasciata pochi mesi or sono dalla Free Software Foundation non piace molto agli sviluppatori, difatti, secondo una recente indagine, soltanto un piccolo numero di sviluppatori di software open-source ha adottato la versione 3 della licenza GNU. Uno degli elementi chiave di questa presa di posizione generale è insito nelle limitazioni e nelle clausole inserite nella nuova release del documento.
L’indagine, pubblicata il 25 settembre da Evans Data, indica che soltanto il 6 per cento degli sviluppatori open-source ha adottato la GPLv3. I dati resi noti da Evans evidenziano come i due terzi degli sviluppatori di software libero, una volta analizzato a fondo il contenuto della nuova licenza, abbiano dichiarato che almeno per il momento non hanno intenzione d’adottarla, almeno non in tempi brevi, mentre il 43 per cento si è detto totalmente restio all’adozione, che non effettueranno nemmeno in futuro.
John Andrews, presidente e CEO della Evans Data, imputa questo fenomeno al fatto che la GPLv3 sia alquanto discutibile, perché impone delle limitazioni sul cosa si possa fare con i programmi realizzati e posti sotto questa licenza e così via. Dubbi ed incertezze che hanno avuto l’effetto di creare confusione e divisioni all’interno della comunità degli sviluppatori anche a causa di alcuni aspetti poco chiari presenti in quest’ultima.
Inoltre, fa notare la stessa Evans, la GPLv3 incorpora una clausola che proibisce a chi l’adotta di poter adottare, anche senza fonderne i sorgenti, codice proprietario. Un attacco diretto all’alleanza stretta fra Novell e Microsoft, anche se in questo caso il sondaggio trova il consenso degli interpellati, con il 70 per cento che hanno definito l’intesa tra i due produttori software quantomeno dannosa per il panorama Open Source.
Dall’indagine scaturiscono anche altri interessanti risultati, come la coscienza, da parte di chi crea effettivamente il software, della mancanza di un’organizzazione unitaria per far fare il salto di qualità al movimento Open e favorire così una migrazione da Windows a GNU/Linux, intaccando il predominio Microsoft. Altri risultati degli di nota rilevano che Apache Foundation è risultata come l’organizzazione con le migliori offerte open-source disponibili, mentre oltre un terzo degli sviluppatori di software libero dedica il suo lavoro allo sviluppo di componenti ed applicazioni desktop.
di Mario Perri - TuxJournal.net