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12 marzo 2008 Visualizzazioni: 794 Software

ColombOs: il computing open source per tutti

La Terminal Solutions S.r.l., società informatica con sede a Grezzana di Verona, ha lanciato sul mercato (attraverso un beta testing pubblico) “ColombOs”, un sistema di computing innovativo, rivoluzionario, che permette a un utente finale di lavorare con un proprio desktop grafico completo di tutte le sue funzionalità, gestito, centralmente, su server specializzati.

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La parte più innovativa del progetto, messo a punto in quasi quattro anni di lavoro dall’ingegnere elettronico veronese Claudio Girlanda, amministratore delegato di T. Solutions, con l’aiuto di un team di professionisti, consiste nel progressivo abbandono da parte del client della gestione dei software, la quale viene garantita da specialisti, in remoto, scongiurando tutte le problematiche quali virus, aggiornamenti, backup, phishing (prelievo illecito di dati sensibili per via telematica) e alleggerendo, di conseguenza, il lavoro svolto in locale sul proprio PC.

ll sistema Colombos, molto pratico e di semplice utilizzo, apre le porte a tutte quelle persone che per diversi motivi non hanno mai tentato, o solo in parte, l’approccio diretto alle tecnologie informatiche, al Pc o al vastissimo mondo di internet, garantendo una pari opportunità di utilizzo di servizi, senza distinzioni o discriminazioni.

In pratica, una chiavetta USB, contenente un codice di autenticazione personale, permette all’utente di entrare, in modo sicuro e protetto, direttamente nell’interfaccia ColombOs (sistema operativo Linux-based) attraverso un qualsiasi PC, o un portatile o un thinclient (piccolo computer a basso consumo senza parti in movimento quali ventole di raffreddamento, hard disk, etc).

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Di lì si ha un accesso immediato a una vastissima gamma di programmi, sviluppati con tecnologie “open source”, che si trovano già installati su un server centrale e che vengono continuamente aggiornati. In pratica, con una connettività a banda larga (linee adsl, reti wireless o 3G), un monitor, una tastiera e un thinclient, è possibile entrare nel mondo del computing.

Molti i risvolti positivi di una tecnologia come quella di ColombOs se utilizzata su scala mondiale. Se è sufficiente una connessione a internet, un monitor, una tastiera e un thinclient, è verosimile che in qualsiasi parte del mondo, anche in quelle più difficili da raggiungere per condizioni climatiche e situazioni di povertà, venga concessa la possibilità di fruire delle tecnologie più moderne dell’informatica. Si ridurrebbe così, in maniera netta, il Digital Divide, ovvero il gap tecnologico che intercorre tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo.

Terminal Solutions ColombOs afferma di prevedere la progressiva sostituzione dei PC con i thinclient, meno costosi rispetto ai primi, con consumi energetici molto più bassi e senza il problema di obsolescenza. Meno energia consumata significa meno anidride carbonica prodotta, e quindi meno inquinamento atmosferico. L’uso dei calcolatori è una delle grandi cause di avvelenamento per il pianeta. La centralizzazione del lavoro di milioni di essi ridurrebbe lo spreco di energia impiegata per farli funzionare in locale, e parallelamente, permetterebbe lo sviluppo del concetto di “grid computing”, come ad esempio “Folding at Home”: la potenza non impegnata dai server remoti, viene sommata e messa a disposizione di tutti quei laboriosi processi di calcolo utilizzati per la ricerca medica sperimentale.

Un sistema come quello proposto dal team di ingegneri scaligeri potrebbe essere preso in considerazione da scuole, aziende, enti pubblici e privati. Nel primo caso, con irrisori costi di gestione si garantirebbe una navigazione sicura e protetta dal rischio di virus e di perdita dati agli studenti, nei secondi si ridurrebbero le spese di acquisto, manutenzione e sostituzione di migliaia di PC che dopo appena due o tre anni “invecchiano”.

ColombOs è open source.

di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net

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  • Andrea

    Mi sembra una buona idea.

  • anonimo

    l'energia che non consuma il thinclient, LA DEVE NECESSARIAMENTE consumare il server centrale, per poter erogare la potenza-cpu necessaria al thinclient… e ricordiamoci di conteggiare l'energia necessaria alla connessione ADSL.

  • hjubal

    L’energia necessaria alla connessione ADSL è di uno o due ordini di grandezza inferiore a quella consumata da un normale pc, quindi trascurabile.
    Il “server centrale” dovrà essere opportunamente dimensionato, in modo da non avere, come in qualsiasi computer desktop, accessori che consumano decine o centinaia di watt (schede grafiche, cpu, raid, …) senza essere sfruttato più di qualche unità percentuale per gran parte del giorno.

  • alberto

    Da quanto è descritto nel sito mi sembra di capire che il servizio è progettato per far  “girare” su array di server migliaia di desktop utente, pertanto si può ipotizzare che la potenza di elaborazione dei singoli server sia sfruttata quasi al 100%, e che il sistema utilizzi un numero di server fisici adeguati alle richieste di servizi che deve erogare, andando ad ottimizzare nel migliore dei modi l’utilizzo dell’energia.

  • http://www.scrocconi.it ssh

    idea carina,  l'idea di autenticare gli utenti con un pendrive sembra innovativa,
    X permette l'utilizzo di  thin client,  in modo da visualizzare sullo schermo i risultati ed elaborare i risultati sul server centrale.
    per garantire la confidenzialita si puo usare ssh.
    questo tipo configurazione la usavano al dipartimento di matematica da parecchi anni.

  • rayman

    Beh, le argomentazioni sul digital divide sono abbastanza semplici. Il primo problema del digital divide non sono tanto i PC quanto la linea di connessione.
    Per il resto sembrerebbe una buona soluzione per le aziende anche se onestamente non mi fiderei ad avere un sistema del tutto dipendente da Internet. Metti che un giorno ci sono problemi di connessione!
    Al limite uno può installare nell'azienda un server di questo tipo e farci accedere i thin client in rete locale.