Dopo il lancio della prima beta di Chrome, Google ha ammesso che il suo browser deve molto ai più noti progetti Open Source; Firefox e Webkit su tutti. Nei ringraziamenti, però, ha forse dimenticato di ringraziare anche Microsoft?
Scavando attraverso il codice sorgente, Scott Hanselman, importante programmatore Microsoft, ha scoperto che il browser utilizza la Windows Template Library, un pezzo di codice di proprietà della casa di Redmond. Questo software costruisce un’interfaccia utente stile Windows e permette al software di essere impiegato su più sistemi operativi.
Sembra che Microsoft abbia dichiarato in un forum secondario che “l’interfaccia è priva di documentazione e non supportata” e che “la WTL era destinata inizialmente solo all’uso da parte di Microsoft”. Google ha però ribadito che è riuscita ad ottenere il codice sorgente di Windows Template Library “smontando” il codice sorgente di Windows Vista.
Voltiamo pagina. Grande attesa ruota attorno al rilascio di Chrome su sistemi operativi diversi da Windows; è stato già affermato che entro qualche mese la versione beta di Chrome sbarcherà anche su piattaforme Linux e Mac. Nel mentre l’utente emarginato dalla scelta di Google può testare l’innovativo browser?
Certo, ci pensa Codeweavers. Nel sito ufficiale racconta come è nata l’idea che ha portato alla creazione di Chromium, applicazione che installa, tramite un semplice pacchetto, Chrome sui principali sistemi operativi, escluso Windows ovviamente.
“Dopo aver partorito l’idea, durante una riunione dei membri di Codeweavers, abbiamo sviluppato il progetto nel minor tempo possibile. Nel procedere con la costruzione sono sorti problemi con i siti https e l’accesso a Gmail; si è dovuto quindi procedere alla creazione di una nuova DLL compatibile con Wine. Tutto ciò è stato partorito da Hans Leiddeker, che si è da poco aggiunto allo staff”.
Complimenti vivissimi, quindi, al gruppo di lavoro di Codeweavers che in soli 11 giorni ha creato dal nulla la possibilità di utilizzare il browser di Google su qualsiasi piattaforma.
FONTI: Codeweavers & Theinquirer
di Gianluca Varrazzo - TuxJournal.net