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17 ottobre 2012 Visualizzazioni: 760 Copertina, Software

Boottime, per testare il boot del kernel Linux

Dal progetto Linaro arriva una nuova patch che consente di calcolare le prestazioni della fase di avvio del kernel Linux. Ecco come funziona.

Fino ad oggi, per misurare le prestazioni nella fase di avvio del kernel Linux si è sempre fatto uso dell’utility Bootchart: le risorse utilizzate e le informazioni elaborate durante il boot vengono da questo tool raccolte e successivamente mostrate in un grafico.

Ma qualcosa è ora cambiata: grazie al lavoro svolto dal progetto Linaro, l’organizzazione che ha come obiettivo principale quello di ottimizzare il codice Open Source per le architetture ARM.

Questa volta, però, smartphone a tablet non c’entrano nulla: a fare da padrona è un nuova patch battezzata con il nome di “Boottime” che consente di calcolare le prestazioni del kernel Linux, almeno nella fase di avvio.

Boottime è in grado di testare anche il boot loader e, diversamente da Bootchart, che deve essere installato separatamente sul PC, Boottime è stato progettato per essere perfettamente integrato nel kernel Linux: proprio per questo motivo viene distribuito sottoforma di patch.

Più in dettaglio, come funziona Boottime?

Aggiunge voci sysfs (boottime /) con le informazioni di avvio. Se la funzione CONFIG_DEBUG_FS è attivata, vengono mostrate le informazioni dettagliate sul tempo di avvio, incluso il carico del sistema durante la fase di boot. Queste informazioni possono essere visualizzate più comodamente tramite un grafico.

Non ci resta che sperare che Boottime venga integrato presto nel codice del kernel Linux. Potrebbe infatti essere di enorme aiuto per chiunque voglia mettere alla prova, ancor più facilmente, il proprio PC.

Fonte: Phoronix

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