I meno esperti potrebbero non conoscere il comando tar che ci permette di estrarre archivi o di crearne di nuovi. Scopriamo quali sono i comandi base assolutamente da conoscere.
Tutti noi conosciamo Tar, l’utility di archiviazione di Linux. Gli utenti meno esperti, specialmente quelli che si affacciano per la prima volta al sistema operativo del pinguino, però, potrebbero non aver ancora familiarizzato con questo comando e in particolar modo con tutte le opzioni disponibili. Abbiamo dunque deciso di approfondire Tar, facendo anche qualche esempio di utilizzo. La sintassi da seguire è molto semplice: tar seguito dall’opzione, dal nome del file .tar da creare e, infine, dalla lista dei file o delle directory da inserire. Tramite tar è possibile utilizzare le tecniche di compressione gzip e bzip.
Analizzando la sintassi, è evidente che l’unica “difficoltà” è quella di conoscere tutte le opzioni disponibili. Tuttavia, ricordare le più utili non è poi così complesso. Se vogliamo ad esempio creare un nuovo archivio, ci basta lanciare (ovviamente da terminale):
tar cvf nome.tar /directory-o-file
dove nome.tar è il nome che vogliamo assegnare all’archivio e /directory-o-file il percorso dei file da archiviare.
In uno scenario inverso, invece, ovvero per estrarre i file da un archivio esistente, la sintassi da seguire è:
tar xpvf archivio.tar -C /directory_destinazione
Questi sono solo i comandi base di tar. Se vogliamo conoscere tutti gli altri disponibili ci basta visitare la pagina del manuale. Per farlo, da terminale digitiamo man tar.
Fonte: NextStep4it