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Open source: movimento poco innovativo

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Ubuntu su un computer da 99 dollari

26 giugno 2007 Visualizzazioni: 152 Business

Accordi Microsoft: essere o non essere

La ben famosa faccenda legata ai brevetti Microsoft è stata sicuramente il tormentone delle ultime settimane. In più, grazie ai nuovi accordi stretti dalla stessa software house di Redmond con alcuni distributori di Linux, la situazione è diventata ancora più delicata. Questo motivo pare abbia spaccato a metà i modi di vedere degli utilizzatori del pinguino creando due correnti di pensiero.


Da un lato vi sono società come Novell, Xandros, Linspire, dall’altro Red Hat, Mandriva e Canonical. Le prime si sono fatte convincere dagli speciali trattamenti promessi dalla Microsoft, e sopratutto dai suoi soldi, le altre non vedono per ora nessuna possibilità di collaborazione.

La scorsa settimana si vociferava dell’interessamento della Microsoft a concludere altri accordi, sulla stessa linea d’onda di quelli firmati con Novell, Xandros e Linspire, con le restanti società del mercato GNU/Linux. Parliamo di Red Hat, Canonical e Mandriva. Proprio dopo pochi giorni è arrivata la secca smentita da parte della stessa Red Hat e dal CEO in persona di Mandriva, Francois Bancilhon. Dopo quest’ultimi a ruota sono seguite le dichiarazioni di Mark Shuttlerworth, grande capo di Ubuntu. Tutti convinti sul fatto di non vedere alcuna possibilità di collaborazione con la società avversaria.

Su queste prese di posizione ci sono pareri discordi. Secondo alcuni bisogna valutare le due faccie della stessa medaglia. Se da un lato questa faccenda sembra rappresentare la battaglia Davide contro Golia, dall’altro se le società Linux non accetteranno la protezione contro la violazione delle proprietà intellettuali della Microsoft non faranno altro che perdere il controllo sui brevetti stessi. Altri invece sono convinti del fatto che gli accordi con Xandros e Linspire non devono preoccupare gli utenti Linux, d’altronde si tratta di pesci piccoli rispetto a società più blasonate come Mandriva, Ubuntu e Red Hat. Altri ancora pensano che l’accordo possa portare veramente all’interoperabilità, tanto decantata da Microsoft.

Voi come vedete la situazione?

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  • luca

    Io penso che di questo passo ben presto si arriverà a Microsoft Linux.

  • Cristian

    Credo che Microsoft voglia pararsi il culo, in quanto nonostante decantino la potenza del loro Vista, persino il peggiore dei non computerofili fi trova infastidito dalle mille finestre di alert che spuntano fuori non appena cerchi di installare un qualsiasi programma che non sia microsoft, basta pensare a tutte le persone poco capaci che quotidianamente provano le applicazioni che trovano nei vari CD allegati alle ben note riviste del settore…

  • http://marco.boneff.ch Raideiin

    Beh Microsoft è riuscita nel suo intento di “dividere la comunità” che tanto le da fastidio. Adesso l’unica cosa che resta da capire è se e come microsoft intenderà utilizzare il neo acquisito “diritto” di impugnare i propri brevetti e di denunciare il plagio di alcune tecnologie incluse in GNU/Linux da parte delle società Linux che non hanno firmato alcun contratto.

    In pratica, quello che MS sembra fare, è pubblicizzare il concetto che “Linux in fin dei conti non è altro che una copia di tecnologie microsoft” e “guardate, addirittura novell, linspire xandros ecc. che sono tra i distributori linux più famosi, mi danno ragione”.

    Un giorno faranno pagare una licenza “di sbieco”. per l’uso di linux, alla faccia dell’accordo! La soluzione è UCCIDERE le società che fanno accordi con microsoft vendendo la società. Migrate, forkate e abbandonate i management venduti, fate in modo che siano loro a pagarne le conseguenze o… a tornare sui propri passi!

  • miro

    Bah a me pare invece che Novell, Xandros e Linspire avessero gia’ da tempo una visione molto pragmatica del proprio ruolo nella comunita’ a cominciare con l’acquisizione da parte di Novell sulla Ximian di Miguel de Icaza che in quel periodo era impegnato nel porting del framework .net su Linux (mono).

    Nulla da dire quando tutto e’ aperto ma gia’ lascia intravedere gli obiettivi che la Novell voleva conseguire, cosi come Linspire o Xandros piu’ volte hanno fatto discutere con la loro politica sotto compenso per l’aggiornamento del software o l’acquisto della distro stessa, che gli ha portati in situazioni economiche poco solide. Nonostante si trattasse di floss il modello economico era basato sui vecchi paradigmi in cui l’utile proviene dalle vendite e non dai servizi (eccetto Novell).

    A me pare invece che ci sia una netta vittoria su M$ perche’ tutte le aziende che contano oggi come le storiche Red Hat, Mandriva e la piu’ giovane Ubuntu hanno risposto picche e considerato il loro modello di business detengono ancora una larga fetta del mercato che conta parlando in termini di innovazione, potendo avvalersi dei benefici che Novell portera’ in termini di sviluppo per l’interoperabilita’ con l’ambiente m$.

    Quindi penso che la manovra di Zio Bill sia una mossa che non ha sortito gli effetti sperati e che continueranno ad agitare lo spauracchio dei brevetti violati per i quali la comunita’ non deve lasciarsi intimorire.

    Io pero’ fossi in loro farei piu’ attenzione ai fatti di casa mia… un altro windows vista e avranno le pezze al culo.