Le discussioni su quale tra i desktop disponibili per GNU/Linux sia il migliore è sempre stata una tra le più gettonate tra gli amanti del pinguino.
Alimentata ultimamente dalla diatriba in Ubuntu per l’adozione di Unity e le discussioni su Gnome 3, quest’aspetto del mondo dei sistemi operativi open source non accenna a tramontare. I motivi per cui può servire cambiare gestore del desktop possono essere molti: prestazioni, comodità, funzionalità ma anche semplicemente per rinnovare un po’ l’ambiente con cui ogni giorno si ha a che fare. Le alternative sono, ovviamente, tantissime ma le più importanti e famose sono senza dubbio 5: Xfce, Enlightenment, Fluxbox, Fvwm e KDE.
XFCE è sicuramente uno tra i più famosi, dopo KDE anche uno tra i più popolari. Le caratteristiche di questo desktop manager sono molte. Praticamente non manca nulla di quello che si può trovare in uno qualsiasi dei gestori più famosi, incluso il compositing. Il tutto rigorosamente rifinito da una forma incredibilmente snella e leggera. Il suo aspetto può essere adattato alle esigenze di chiunque, trasformandolo e modellandolo a proprio piacimento in maniera semplice e veloce. In Ubuntu può essere semplicemente installato con il comando:
sudo apt-get install xubuntu-desktop
�? anche disponibile una versione con XFCE come desktop manager di default: Xubuntu.
Enlightenment è stato praticamente riscritto completamente negli ultimi anni riuscendo a diventare un ambiente desktop completo. La versione attuale la E17 viene sviluppata da 10 anni ed è decisamente la versione consigliata al posto della vecchia E16. �? possibile installare un plugin (Ecomorph) per ottenere compositing. L’installazione non è decisamente tra le più semplici, ci sono però alcune distribuzioni (Elive o Bodhi Linux) che lo includono come scelta di default.
Fluxbox è decisamente più minimale, ma allo stesso tempo molto potente. Se siete amanti degli effetti desktop non è sicuramente il vostro desktop (anche se alcuni temi sono veramente molto belli), ma se invece siete ad esempio su un computer con poche risorse come ad esempio un netbook è praticamente fantastico. Completamente configurabile e con decine di temi utilizzabili. Il tutto alla velocità dei neutrini, sia su hardware vecchio che, ovviamente, su hardware nuovo.
FVWM è ancora un passo più giù di Fluxbox come minimalità. Dallo stile un po’ retrò (è nato nel 1993 ed ha mantenuto più o meno l’impostazione originaria) ma decisamente funzionale e ancora supportato. Non è molto eye-candy, ma sicuramente ci sono ambiti in cui non conta solo l’aspetto esteriore.
Ultimo ma decisamente non per importanza arriva KDE. Da quando la versione 4 è venuta alla luce (poco più di tre anni fa) ci sono stati enormi passi avanti, principalmente nella stabilità che è stato il principale problema delle prime versioni. Esso è molto di più di tutti gli ambienti desktop che sono stati descritti, è allo stesso livello di Gnome, infatti è il suo diretto concorrente. Con l’enormità di software e caratteristiche che si porta dietro è di sicuro una delle migliori alternative a Gnome. Esiste anche in questo caso una distribuzione Ubuntu con KDE come scelta di default: Kubuntu.
Questi ovviamente sono solo alcune delle opzioni disponibili, e sicuramente con queste poche righe vi sarete solo fatti un’idea di cosa ognuno di essi è. Se si vuole veramente cambiare desktop per uno qualsiasi dei motivi elencati prima, la cosa migliore è provarli, la maggior parte di questi ambienti possono essere provati live o semplicemente con l’installazione di un pacchetto, non resta che ritagliarsi un po’ di tempo e scegliere con calma.