E’ di martedì l’ultimo report di Evans Data Corporation (EDC) con i risultati, a dir poco interessanti, di una evidente flessione del target degli sviluppatori di Windows pari al 12 percento rispetto all’anno precedente, e ancor più preoccupante se paragonata all’analogo trend evidenziato l’anno scorso rispetto al precedente periodo. Non solo, a fronte di questa evidenza, l’indagine di EDC adombra la migrazione degli sviluppatori verso il sistema Linux: l’incremento rispetto all’anno precedente è pari al 34 percento.
E’ utile fugare subito ogni dubbio sulle credenziali della compagnia redattrice dell’indagine: EDC vanta clienti del calibro di Adobe, Intel, AMD, IBM e Borland solo per citarne alcuni. Il malinconico Pinguino, novello feticcio e temuto presagio della imminente avvento dell’era dell’Open Source? Ma la misura reale del successo dell’open source non sta nel numero degli utenti piuttosto che in quello degli sviluppatori?
Robert Strohmeyer, redattore di Maximum PC azzarda previsioni eclatanti che vedono un cambio della guardia nella leadership dei sistemi operativi. Secondo l’autore dell’interessante articolo, sono numerosi i segnali che lasciano prevedere che il prossimo anno possa portare un cambiamento epocale tra gli utenti finali, facendo del 2008 l’anno del desktop Linux.
Strohmeyer ritiene di poter elencare in tutta serenità quello che le distro Linux sono riuscite a realizzare con vari salti e saltelli in termini di usabilità negli ultimi due anni ed aggiunge che anche una scimmietta può scaricare ed installare Ubuntu Feisty nel tempo che è necessario a molte persone per decidere quale versione di Vista abbandonare il giorno dopo averla pagata. E la recente release di Fedora 7 è stata rilasciata con miglioramenti nel supporto per il sistema wireless, che fanno della configurazione di dispositivi mobile un esercizio eseguibile anche da un qualsiasi incompetente totale. Ora tutti gli occhi sono puntati sulla imminente release di OpenSUSE 10.3 e di Ubuntu 7.10, il cui rilascio è previsto per entrambi in ottobre.
Intanto, Dell continua a propagandare la sua nuova linea di PC Ubuntu-powered: sono quattro i modelli venduti a 50 $ in meno dei loro corrispondenti modelli equipaggiati con l’OS di casa Microsoft. Questi PC sono dotati di tutti i driver necessari ed offrono ai consumatori la stessa affidabilità e supporto che ci si può ragionevolmente aspettare da una macchina equipaggiata da un sistema Windows. Rimane da vedere se altri grandi costruttori di hardware seguiranno la causa.
Fuori dal Nord America, troviamo segni persino più sorprendenti di un imminente cambiamento nella base utenti. E’ di questa settimana la notizia dell’ennesimo stato indiano, che ha dichiarato di non voler più acquistare sistemi Windows, ma di voler passare a Linux. ZDNet Australia ha citato il ministro capo del Kerala, che volendo giustificare l’accordo stipulato con Red Hat ha dichiarato: “Noi ci auguriamo che il software libero e open source diventi un componente essenziale nella nostra visione di democratizzazione dell’information tecnology e che ciò porti benefici in tutti i settori della società”. Naturalmente, si mette in primo piano la democrazia, ma la molla più importante è rappresentata dall’effettivo risparmio economico che c’è dietro.
Nel Nord America Linux pone barriere alquanto basse all’ingresso per utenti finali e mentre molti ancora temporeggiano per un passaggio verso Vista (di solito titubanti a causa dei costi e dei restrittivi termini delle licenze), i curiosi dell’alternativa open source troveranno pochi ostacoli ed uno schieramento di software pronto all’uso che si incrementa di continuo – senza menzionare le sorprendenti, quanto efficaci, utility che permettono di utilizzare applicazioni Windows – rendendo semplice la migrazione.
Per molti, il reale tentennamento al passaggio è rappresentato dai videogiochi. Mentre Wine ed altre utility compatibili con Windows svolgono un discreto lavoro nel far funzionare applicazioni di produttività, meno successo viene riscosso con i titoli più caldi del settore videogame. E più a lungo Windows manterrà il proprio dominio totale sulla scena del PC gaming, più i giocatori avranno bisogno di PC basati su Windows.
In definitiva Strohmeyer non prevede che Linux prenderà il controllo del mercato il prossimo anno, ma che se dovrà arrivare un tempo per la conquista di una leadership mondiale dei sistemi operativi, il 2008 potrebbe essere il momento giusto. Forse è più ragionevole supporre che gli utenti che passeranno a Linux nel prossimo anno rappresenteranno un numero record e che molti di questi non si guarderanno più indietro.
E voi, cosa ne pensate?
di Gianfranco Budano - Programmazione.it